No alla Centrale a Biomasse di Carapelle

L’area nella quale si vorrebbe realizzare una centrale a Biomasse è una zona a forte vocazione Agricola. Con l’emissione dei primi fumi dall’impianto per tutte le aziende che producono prodotti con marchio DOC, DOP e Biologico sarà decretata la perdita dei titoli acquisiti, sicuramente, con estremi sacrifici da parte degli interessati e con un ingente danno per l’agricoltura della zona, l’economia cardine di questo territorio.

8L’aria individuata, oltre ad essere area alluvionale, più volta già sommersa dalle acque del torrente Carapelle, dista a circa 5 km in linea d’aria dal già presente Inceneritore della capacità  130 mila tonnellate di prodotto all’anno.

Nell’impianto che si vorrebbe realizzare nel Comune di Carapelle, della capacità di 135 mila tonnellate all’anno, si dovrebbero bruciare Vinacce, Sansa e Cippato per produrre Energia Elettrica.

Ci poniamo le seguenti domande:

  • Che senso ha eliminare con la combustione prodotti che vengono già riutilizzati con processi naturali, o comunque con il loro utilizzo nell’industria farmaceutica, per la produzione di cosmetici, in agricoltura e materiale per l’alimentazione del bestiame?
  • Che senso ha bruciare, produrre inquinanti, per produrre Energia Elettrica, in una Regione come la Puglia già autonoma per il fabbisogno energetico visto che produce più energia di quando glie ne occorra grazie ai Parchi Eolici e Parchi Fotovoltaici?
  • Può un territorio, che già oggi presenta delle criticità per la qualità dell’aria, sostenere la presenza di un secondo inceneritore?

L’impianto per funzionare dovrà stoccare il materiale necessario per la combustione e probabilmente saranno realizzate una o più colline dell’altezza di 12/13 metri (un palazzo di 4/5 piani). Materiare che verrà stoccato da un anno all’altro e che sicuramente inizierà a fermentare rilasciando  odori che è facile presumere che saranno molesti, pregiudicando la qualità della vita dei Cittadini che saranno costretti a conviverci.

Ma perché noi Cittadini dobbiamo continuare a pagare in termini di qualità dell’aria per permettere a pochi di fare utili?