Mercato di via Rosati a Foggia, una storia antica di 70 anni

La nascita dei mercati nel nostro territorio è da far risalire a Federico II di Svevia, che aveva scelto la nostra città come la sua meta preferita per venire a “svernare” lasciando la sua impronta ovunque, compresa  la nascita dei mercati all’aperto che nacquero proprio dalla costante esigenza dell’Imperatore e della sua corte, di rifornirsi delle nostre erbe spontanee selvatiche (marasciuolli, borragine, finocchietti, cardoncelli, rucola etc..), essendo da loro molto apprezzate. I raccoglitori di erbe spontanee si recavano tutte le mattine negli spazi destinati e svuotavano in terra i propri raccolti ricevendo in cambio il corrispettivo in denaro.

Grazie all’Imperatore la nostra città divenne il punto d’arrivo di merci da tutto il Regno, egli diede inizio all’allevamento di polli, anatre ed oche ed impiantò dei nuovi oliveti provenienti dalla Sicilia.

حرية

Questa è la storia dei nostri mercati presenti  ancora oggi ad offrirci  un salto nel passato. Il nostro esempio più famoso è il mercato rionale di via Rosati, nel cuore della città di Foggia. Esso viene allestito dal lunedì al sabato, dalle prime ore dell’alba حرية fino alle ore 14. E’ un mercato che ha più di 70 anni, ed oltre ad essere uno dei più storici d’ Italia, è, per estensione (circa 500 mt) e varietà di prodotti, tra i più grandi d’ Europa. “Il Rosati” (come viene chiamato il mercato dai foggiani) conserva esattamente, in alcune bancarelle,  lo stesso spirito dei primi raccoglitori e venditori di erbe selvatiche di una volta, il vero “km zero”, prodotti venduti dagli stessi agricoltori che coltivano nelle loro terre i prodotti che poi espongono per la vendita sulle bancarelle all’aperto.

Oggi come ieri, oltre ai prodotti agricoli, è possibile acquistare prodotti ittici provenienti dal vicinissimo mare, ma anche indumenti, stoffe e oggettistica varia. Un mercato dove tra attività commerciali fisse e bancarelle, è possibile usufruire della stessa gamma di prodotti presente  in un  centro commerciale “globalizzato”, ma con il sapore antico del contatto e del calore umano.

Grazie ai suoi prezzi accessibili a tutte le tasche, è  molto frequentato quotidianamente, ma questo aspetto presenta tuttavia non poche criticità da un punto di vista logistico e di decoro urbano.

La prima criticità riguarda il diritto di tutti i cittadini ad essere soccorsi in caso di emergenza.  Infatti,  nel caso in cui un residente, un commerciante o un cittadino che si trovi in via Rosati o nelle sue zone limitrofe  durante le ore di mercato, dovesse avere un malore improvviso,  per gli operatori del 118 diventerebbe molto complicato soccorrerlo. E tanto più il punto d’intervento è vicino al cuore del mercato tanto più complicato potrebbe essere l’intervento. Questo perché il mercato non interessa solo la via dalla quale prende il suo nome, ma anche tutte le vie ad esso perpendicolari e parallele, rendendo impossibile in alcuni punti, l’accesso ai mezzi di soccorso, dall’ auto medica all’ autobotte dei vigili del fuoco. Unica possibile soluzione sarebbe la chiusura della zona nelle ore di mercato al transito dei veicoli che oltre a permettere un facile accesso in caso di emergenza, limiterebbe di molto il rischio che gli agenti inquinanti derivanti dallo smog dei gas di scarico delle auto, possano contaminare la merce in vendita all’aperto.

La seconda criticità da non sottovalutare, è la mancanza di servizi pubblici igienici per i visitatori e i commercianti حريةambulanti del mercato.  Alcuni commercianti che sono riusciti ad acquistare o affittare come depositi per la loro merce, i locali pianterreni nella via o nella zona circostante, hanno potuto sopperire alla mancanza dei servizi igienici, ma altri in caso di bisogno fisiologico sono costretti ad arrangiarsi con mezzi di fortuna!

Da segnalare che oltre all’assenza di servizi igienici,  c’è anche  la mancanza di una pesa pubblica che permetta di controllare le bilance dei commercianti. Come è possibile che in un mercato storico che ha più di 70 anni non ve ne sia ancora una?

حريةUn altro aspetto critico attiene invece alla disposizione delle bancarelle, disposte senza una logica commerciale.  Non è inusuale infatti, assistere all’antigenico accostamento  di  una bancarella che vende pesce ad una che vende dolciumi o oggetti per la casa. Prima della liberazione delle licenze, il mercato era disposto seguendo delle precise logiche commerciali, era  diviso per settori ed il rilascio del permesso di occupazione di suolo pubblico era subordinato alla tipologia di licenza posseduta dai commercianti ambulanti.

Inoltre si registra la mancanza di un vero e proprio presidio permanente del territorio da parte delle forze di polizia, che oltre a permettere vita facile ai borseggiatori, da la possibilità ai commercianti di non rispettare gli spazi a loro consentiti. Capita di frequente infatti, che alcune bancarelle vengono allargate abusivamente ostacolando il transito dei pedoni. In alcuni punti il tratto pedonale è talmente ridotto da creare dei veri e propri ingorghi. Come mai, essendo il mercato di via Rosati una delle zone più frequentate della nostra città, non esiste un distaccamento  dei vigili urbani, un presidio fisso che avrebbe anche la funzione di deterrente per i frequenti episodi di scippi e borseggi di borse e portafogli?

حريةTra le possibili soluzioni, ci sarebbe quella di trasferire il mercato nello spazio destinato alla fiera della città. Il  Campo Fiera è sovradimensionato, infatti, durante le giornate espositive dedicate alla sua apertura, molti capannoni restano inutilizzati. Il progetto prevede di spostare in questi capannoni  le bancarelle, attrezzando gli stessi  in modo da poterle ospitare per tutto l’anno. I prodotti alimentari sarebbero così allestiti in un ambiente protetto e sia per i commercianti che per i clienti ci sarebbe la presenza di  bagni pubblici.

Ma se spostare il mercato da via Rosati potrebbe significare farlo scomparire perdendo anche un pezzo della nostra storia, decreterebbe di sicuro il fallimento di tante attività  commerciali fisse  che vivono proprio grazie all’afflusso mattutino di persone che si recano  al mercato. Gli stessi commercianti sono divisi in tal senso. C’é chi ritiene il Campo Fiera una soluzione per lavorare in un ambiente più protetto e attrezzato e chi ritiene che lo spostamento del mercato rappresenterebbe  la sua inevitabile fine.

D’altro canto, i residenti di via Rosati e zone limitrofe non si lamentano della presenza del mercato e del fatto che i commercianti inizino la loro attività di allestimento all’alba, ma dello scarso igiene in cui versa il quartiere dopo lo smontaggio del mercato a fine mattinata.

Foto di Mazzaro DomenicoCon una ordinanza del 12 Marzo 2015 a firma del Sindaco Landella, (http://www.comune.foggia.it/mercato-di-via-rosati-ordinanza-sindacale-per-la-pulizia-ed-il-decoro-dellarea-da-parte-dei-commercianti-ambulanti/), l’amministrazione comunale impone l’obbligo di pulizia dello spazio che ospita il mercato giornaliero a carico di tutti gli ambulanti che operano nell’area. Il provvedimento impone ai venditori ambulanti di rimuovere dalla propria area tutti i rifiuti prodotti, raccogliendoli in sacchetti o contenitori idonei  e di depositarli  nei pressi del proprio posteggio o in prossimità dei più vicini cassonetti per rifiuti. Ad oggi l’ordinanza risulta essere puntualmente disattesa a causa della mancanza di controllo da parte del Comune e del fatto che i commercianti ritengono che questi sacchetti o altri contenitori, così come citato nel testo dell’ordinanza, dovrebbero essere forniti dal Comune. In considerazione del fatto che Foggia ambisce ad effettuare presto la raccolta differenziata, non sarebbe stato più opportuno da parte dell’amministrazione comunale chiedere ai commercianti di raccogliere i rifiuti differenziandoli ?Foto di Mazzaro Domenico

Gli stessi commercianti oltre a denunciare che  all’ordinanza non è seguito un controllo per verificare che venga rispettata, denunciano che terze persone in mancanza del suddetto controllo  vanificano l’opera di pulizia da loro effettuata. Infatti,  durante lo smontaggio del mercato, prima che passi il camion della nettezza urbana a raccogliere i rifiuti si vedono cittadini che cercano tra i rifiuti, prodotti ancora commestibili, e nell’effettuare questa operazione di scelta, riversano a terra anche i prodotti che sono stati raccolti nei contenitori come previsto dall’ordinanza.

حريةA tal proposito, i commercianti potrebbero evitare di gettare tra i rifiuti la merce non più idonea alla vendita ma ancora commestibile così da offrire la possibilità a cittadini meno abbienti, di poterla prendere senza per questo dover rovistare tra i rifiuti.

A detta dei residenti, a rendere  la situazione igienico sanitaria sgradevole è la frequente indisponibilità dell’autobotte dell’AMIU che dovrebbe lavare e sanificare le strade.  Dalle testimonianze raccolte, pare che non sia sempre disponibile, i dipendenti dell’AMIU ai quali abbiamo successivamente chiesto il motivo di questo disservizio, ci hanno risposto che quando sono in carenza di personale, l’autobotte per sanificare via Rosati è il primo dei servizi ad essere interrotto. Motivazione che noi in qualità di semplici cittadini non siamo stati in grado di  verificare sulla scorta di controlli all’interno della società.

Questo articolo si pone soprattutto l’obiettivo di cercare di individuare, coinvolgendo tutta la cittadinanza, gli  interventi necessari ad evitare che  l’antico mercato venga spostato dalla sua ubicazione originaria, ma senza per questo dover violare le norme basilari di igiene e sicurezza.

Dall’analisi da noi effettua sulle esigenze dei residenti e dei commercianti, gli interventi da intraprendere potrebbero essere i seguenti:

  • chiusura al traffico di tutte le vie perpendicolari al mercato e sgombero delle bancarelle abusive per permettere un più facile intervento in caso di emergenza dei mezzi di soccorso e contestualmente, evitare di contaminare a causa dei  gas di scarico dei veicoli in transito o incolonnati i prodotti alimentari;
  • installazione di bagni chimici;
  • presidio fisso dei Vigili Urbani adibendo a stazione fissa un locale nelle immediate vicinanze;
  • predisporre una ronda costante del mercato impiegando la polizia di quartiere;
  • mettere a disposizione una pesa pubblica;
  • controllo sull’abusivismo, compreso il rispetto degli spazi assegnati;
  • sistematica sanificazione idrica dell’area,  per mezzo dell’autobotte dell’AMIU che a tal fine dovrà essere resa sempre disponibile;
  • controllo sull’osservanza dell’ordinanza emanata dal sindaco in merito alla raccolta, possibilmente differenziata, dei rifiuti e predisposizione di contenitori di raccolta di prodotti invenduti ma ancora idonei al consumo da parte dei cittadini meno abbienti;

Vi invitiamo a rispondere alle domande che seguono nello spazio riservato ai commenti di questo articolo.

  1. Ritenete che questi interventi siano pertinenti e sufficienti?
  2. Avete da proporre degli altri che rendano la situazione del tutto accettabile da parte dei residenti?
  3. Ritenete che lo spostamento del mercato da via Rosati al campo fiera comporti il rischio di far cadere in fallimento l’intero sistema mercato, comprese le attività commerciali che sorgono in via Rosati?
  4. Se il mercato venisse spostato continuereste  ad andare a fare la spesa nel nuovo sito?

Grazie per il vostro impegno, il primo passo per la rinascita della nostra città

[Questo articolo è stato scritto con la collaborazione di Katia Basile e Domenico Mazzaro]