Mi sono fatto i fatti miei?

 

 

 

“Mi sono fatto i fatti mie” …, ma siamo realmente sicuri che quando notiamo che c’è un abuso della cosa comune e giriamo lo sguardo dalla parte opposta ci stiamo facendo i fatti nostri?

 

Gireremmo lo sguardo se vedessimo qualcuno che ci riga la macchina? Non credo, perché la macchina è roba propria.

 

Ma la vera differenza tra la propria macchina e un cassonetto dei rifiuti è che per la prima i costi di riparazione sono tutte del singolo cittadino, per il cassonetto il costo della riparazione è ripartita sull’intera comunità. Ora vi faccio un’altra domanda, ma in un intero anno, ai singoli cittadini, quando ci costa l’esserci fatto i fatti nostri?

 

Ogni volta che giriamo lo sguardo quando notiamo che qualcuno viola le regole a danno dell’integrità della cosa pubblica o del singolo cittadino siamo sicuri che è corretto dire che ci stiamo facendo i fatti nostri?

 

Se giro lo sguardo se vedo rigare l’automobile del mio vicino di casa, lo stesso vandalo domani non potrebbe fare la stessa cosa con la mia autovettura?

 

Io credo che ogni volta che giriamo lo sguardo, che ficchiamo la testa sotto la sabbia, in quel momento noi “NON CI STIAMO FACENDO I FATTI NOSTRI”. Ogni volta che diciamo la cosa non mi riguarda, in quel momento noi, “NON CI STIAMO FACENDO I FATTI NOSTRI”.

 

Ritengo che sia opportuno dire “MI SONO FATTO I FATTI MIEI” solo quando non giriamo lo sguardo, quando non siamo omertosi.

 

Questo Paese inizierà a migliorare solo quando prenderemo coscienza che la cosa pubblica è di TUTTI e non di nessuno. Quando smetteremo di ridere quando vediamo vandalizzare la cosa pubblica, perché chi distrugge il patrimonio comunale in quel momento ti sta privando di un servizio che dovrai pagare con i tuoi soldi per ripristinarlo.

 

Io mi faccio i fatti miei, quando tutelo i miei interessi.

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